venerdì, novembre 19, 2010

Latte scaduto, ripastorizzato e poi rivenduto ... Vero o è una bufala??

Anche a me è arrivata come a molti di voi suppongo una mail tipo "catena di S.Antonio" che parla del riciclo del latte invenduto.. non vi è arrivata? Be' leggete quanto segue:

Il latte scaduto non venduto è mandato di nuovo al produttore che PER LEGGE può eseguire di nuovo il processo di pastorizzazione a 190 gradi e rimetterlo sul mercato.
Questo processo PER LEGGE può essere eseguito fino a 5 VOLTE.
Il produttore è obbligato a indicare quante volte è stato eseguito il processo, e, in effetti, lo indica, ma a modo tutto suo, nel senso che chi si è mai accorto che il latte che sta bevendo è scaduto e ribollito chissà quante volte?
Il segreto è guardare sotto il tetrabrick e osservare i numerini.
Ci sono dei numeri 12345. Il numero che manca indica quante volte è scaduto e poi ribollito il latte.
ES: 12 45 manca il “tre”: scaduto e ribollito 3 volte.
Ma non finisce qui, perché in uno scatolone da 12 buste ci saranno alcune buste dove manca il numero e altre dove ci saranno tutti i numeri. Attenzione tutto lo scatolone avrà ricevuto questo trattamento. In questo modo le aziende si arricchiscono, riciclando, di fatto, il latte scaduto, e chi ne paga le conseguenze, siamo noi che, di fatto, beviamo acqua sporca.
DIFFONDETE

Chissà se il latte che sta usando questa signorina è fresco o è già alla 5 ripastorizzazione ;)
Ad ogni modo sempre cercando info sul web ho scoperto sul sito del Corriere Della Sera che tutto questo è una bufala:

«È l'ennesimo atto diffamatorio nei confronti di un alimento essenziale sulla nostra tavola»

Altra "bufala" del testo allarmistico, l'indicazione del trattamento del latte scaduto a 190 gradi. «Il latte non potrebbe in nessun caso essere trattato con un calore così violento, perché diventerebbe marrone. E questo è un altro indice dell'assurdità del comunicato»

E QUEI NUMERINI CHE MI HANNO FATTO PERDERE 10 MIN AL LIDL IERI SERA????
Come spiega Tetrapak, si tratta di numeri utili per la rintracciabilità del materiale di imballaggio e non hanno niente a che vedere con l'alimento confezionato. «Questi allarmi infondati, rischiano di minare la fiducia dei consumatori in un alimento come il latte del tutto sano ed essenziale.


Se il latte ve lo pastorizzasse lui???

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